Fear Food: quando il cibo ci spaventa

La Diet Culture, ovvero la cultura della dieta, enfatizza il valore della magrezza come segno di bellezza, salute e autodisciplina, mentre stigmatizza i corpi che non corrispondono agli standard culturali di magrezza. Le diete drastiche, la restrizione calorica, l’eccessivo esercizio fisico e l’ossessione per il controllo del peso sono promossi come mezzi per raggiungere il successo, la felicità e l’accettazione sociale: se mangi un’insalata a pranzo sei bravo, se mangi una pizza troppo condita hai esagerato.

All’interno della Diet Culture, il cibo può persino cominciare a far paura.

Per i cosiddetti normal eaters questo concetto potrebbe suonare strano: cosa c’è di spaventoso nel cibo? Perché dovrei avere paura di mangiare la mia pizza preferita? Beh, per coloro che stanno combattendo con un disordine alimentare, o che si trovano nel vortice infinito dello stare sempre a dieta, mangiare qualcosa di percepito come “non sano” può alimentare ansia, angoscia e addirittura vera e propria paura.

Nel contesto dei disturbi alimentari, il termine “fear food” identifica quel cibo, o gruppo di cibi, che vengono evitati durante i pasti poiché innescano un sentimento di reale paura.
Ogni individuo può avere fear foods diversi in base alle sue esperienze personali e alle sue paure specifiche; dunque, non si deve sottovalutare o minimizzare se la problematica se la si vuole arginare.

I fear foods sono noti anche come “cibi sfida” perché innescano risposte emotive differenti, con risvolti psicologici, sociali e fisiologici che mettono alla prova la persona nelle più normali situazioni quotidiane e conviviali.

Questi sono alcuni degli effetti provocati dai fear foods sul comportamento e la psicologia dell’individuo:

  1. aumento dell’ansia o dello stress quando si è in presenza di un cibo particolare;
  2. pensieri intrusivi durante i pasti che contengono quel determinato cibo;
  3. mancanza di varietà nell’alimentazione, si tende a mangiare gli stessi cibi ripetutamente;
  4. pensieri ossessivi riguardo al cibo e ai pasti;
  5. isolamento durante i pasti;
  6. incremento di comportamenti alimentari disfunzionali legati ai disturbi alimentari (ad es. restrizione, vomito, abbuffate).

Il trattamento dei fear foods coinvolge spesso terapie cognitive e comportamentali mirate a esporre gradualmente l’individuo ai cibi temuti, aiutandolo a comprendere e a gestire le paure associate a questi alimenti. L’obiettivo è aiutare la persona a sviluppare una relazione più sana e meno ansiosa con il cibo, superando gradualmente le paure e le ansie legate ai fear foods.

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